Quando il tempo lo permette…

Ciao amici!
oggi è stata una bellissima giornata, il sole ha illuminato tutta la giornata fino ad ora, quando le nuvole han deciso di rabbuiare tutto!
Ma a noi poco importa! Siamo sempre pieni di cose da fare!
Così ieri siamo andati a prendere il materiale ed oggi ci siamo messi all’opera!
Per domani è prevista una cenetta tutta mexican, con Fajitas, salse piccanti, jalapenos, Guacamole homemade e salsa di fagioli neri.
Ecco quindi che m sono messa all’opera e dopo una giornata in ammollo si procede alla cottura!

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Ma… Io e mio marito mica potevamo limitarci a un po’ di salsa di fagioli e guacamole!
Ieri, nella spesa, era compresa una tappa al negozio di mastri birrai e ci siamo messi all’opera sulla nostra prossima birra, una simil-belga dalle bollicine rosse che dedicheremo alla nostra miciottola!
Già, perché una cosa che non sapete è che io e mio marito prepariamo una birra per ogni evento importante della nostra vita. Con la micia eravamo rimasti indietro causa gravidanza, ma ora che il sogno è temporaneamente accantonato, abbiamo più tempo da dedicare a queste cose, così… Attendiamo che la temperatura scenda per travasarla nel Boiler 🙂

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20 lt di alcol… No no, tranquilli, non li beviamo tutti noi. O forse si?
E domani: guacamole e fajitas!

*happy*

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Happy St. Patrick’s Day!

Happy St. Patrick's Day

Happy St. Patrick’s Day

Ho vissuto un anno in Irlanda.
Da quando l’ho lasciata, ormai 7 anni fa, la mia mente non fa altro che tornarci.
In Irlanda ho lasciato un pezzo di cuore, saranno i verdi prati infiniti, di un verde che non ho mai visto in nessun altro posto; sará la Guinness dai mille sapori o la anche più popolare Smithwick’s che nei veri pub irlandesi va via che è una meraviglia; sarà la cordialitá, la simpatia, l’allegria o la resistenza all’alcohol del popolo.
Sará la musica, che accompagna ogni bevuta al pub, oppure le danze irlandesi, che accompagnano ogni concerto improvvisato anche nel più sperduto pub di paese.
Sarà che ho avuto l’esperienza lavorativa ad oggi più bella ed appagante della mia vita, nonostante fossi una semplice “sandwich artist” (ero registrata così all’ufficio del lavoro).
Non lo so cosa sia stato a catturarmi così tanto dell’Irlanda, eppure non passa giorno che non sogni di tornarci.
Quando vedo la mia Galway, ho un sussulto al cuore, quando parlo dell’isola di smeraldo ho i brividi, gli occhi che si fanno lucidi e un sorriso ebete stampato sul volto!
Anche ora, se poteste vedermi, riconoscereste i sintomi della mia malattia irish!

Per il fantastico passato coi druidi, per la piacevole venuta di San Patrizio, per il Samhain e per i vichinghi, non sono io la giusta interlocutrice. Ma vi consiglio fortemente la lettura di due capolavori, scritti da Edward Rutherfurd: “i Principi d’Irlanda” e “i Ribelli d’Irlanda”, un romanzo storico molto preciso e ben scritto, diviso appunto in due volumi, in cui potrete scoprire le tappe storiche di un Isola magica come l’Irlanda.
Se siete, invece, più curiosi del solo periodo di ascesa del Cristianesimo attraverso le avventure di San Patrizio, vi consiglio di armarvi di pazienza e cercare il meno recente “Il Cavaliere Irlandese” di Osborne Mcknight Juilene.

Ho visitato, ahimé, solo la Repubblica d’Irlanda, ma in ogni posto visitato qualcosa mi ha rapito e colpito ed ha pian piano scavato un solco nel cuore.

Dublino mi ha colpito per la freneticità tipica di una città raccolta in uno spazio relativamente piccolo ma ben organizzato. Mi è rimasto impresso l’accento chiuso (che viene preso in giro anche dal resto del popolo), i semafori per i non vedenti quando a Roma non avevamo ancora neanche quelli per i vedenti, mi è rimasto impresso il mio primo appuntamento con il Dunne’s Store e il Pennys, dei veri e propri mega-magazzini in cui trovare abbigliamento, cibo e articoli per la casa a prezzi decisamente ottimi per la qualità ottenuta (basti pensare che nel Natale del 2006 ho comprato un trench a 20€ che ha esalato l’ultimo respiro quest’inverno, mentre il giubbino nero a 10€ è ancora nel cassetto).

Cork mi è piaciuta per il gigante mercato al chiuso, per essere ancora così inglese nell’aspetto, nonostante non lo sia più da qualche anetto ormai. Mi è piaciuta per l’aria da città che emana in un Paese in cui la città più grande rimane comunque circoscritta a pochi km2 e a qualche migliaio di abitanti.

Kilkenny mi ha lasciato nel cuore l’aspetto medievale e colorato al tempo stesso, per la buona birra a cui ha dato il nome, per il popolo sorridente nonostante mi fosse stato detto diversamente da alcuni amici galwaygiani!

Kinvara, dove ho preso il sole su uno scoglio nell’oceano, dopo una mangiata sensazionale di Salmone Irlandese al pub di fronte alla “spiaggia”!

E poi, ultima ma non ultima, la mia amata Galway, con la Salthill promenade sulla baia, con i suoi musicisti sempre attivi in Shop Street, con il wifi gratuito in Eire Square, con la simpatica vecchina che preparava maglioni di lana in mezzo alla strada, con il negozio che ha inventato il famoso e adorabile Claddagh Ring, che a seconda di come viene indossato specifica se si è aperti o meno a nuove relazioni.
Nella mia Galway c’è la passeggiata lungo il Corrib, dove i pescatori cercano Salmoni da portare a casa. Nella mia Galway c’è il Galway Arts Festival, ma anche quando non c’è, l’arte non manca di esprimersi.
A Galway si respira aria di gioia, di pace.
A Galway ci sono gli irlandesi più simpatici d’Irlanda.
Da Galway si raggiungono i posti più incantevoli della Repubblica, il Dolmen tra i prati, il Burren, le Cliffs of Moher ma anche le Aran Islands. Una menzione speciale alle meravigliose distese verdi del Connemara
A Galway c’è tutto un mondo da scoprire.

Ma in Irlanda non c’è “solo” questo.
C’è anche una cultura culinaria, anche se sembra strano dirlo, interessante, che spazia dal popolare Fish and Chips, al più elegante e raffinato Irish Fish Chowder, per tornare al quotidiano Baked Potato (non per nulla gli irlandesi vengono “simpaticamente” definiti Potato Eater, ossia mangiapatate!) e risalire la scala della classe con una porzione di Irish Roasted Salmon e una fetta di Brown Bread.
Ma c’è anche l’ereditato Muffin e il fastastico Scone, il primo per colazione, il secondo per il thè delle 5. Ma dopo cena? Per il dopo cena una fetta di Cheescake, una goccia di Irish Coffee e per finire uno shot di Connemara Whiskey (mi raccomando, whiskey e non whisky, non confondiamo la cultura dell’Irlanda con quella scozzese o canadese, si risentono un po’!!!)

Ho provato almeno una volta ciascuno le ricette sopra nominate, troppi anni fa per averne tenuta memoria e foto, ma è mia intenzione quella di cimentarmi di nuovo e farvi conoscere anche questo lato d’Irlanda poco conosciuto.

Scusate per essermi dilungata troppo, spero di non avervi tediato ma, anzi, ispirato le vostre prossime vacanze 🙂

Ps: qualora vi venisse voglia di andare in Irlanda, non dimenticate che tradizione vuole che si onori il Paese e il popolo con una pinta di Guinness appena messo piede sul suolo e una pinta prima di andar via!

Vi lascio anche qualche canzone tipica da imparare, spesso basta cominciare a fischiettarle in un pub per farsi nuovi amici 🙂

Tiddly Beer

Oro Se do Bheatha Bhaile

Some say the Devil is Dead

Green and Red of Mayo

Ingredienti: Besciamella

Fare la besciamella non è così difficile e impossibile come sembra! La difficoltà sta nel riuscire ad evitare i grumi, ma l’importante è avere pazienza, sicurezza e sopratutto… un pentolino stretto e dai bordi alti! =)

Ingredienti:

  • 100 gr burro;
  • 3-4 cucchiai di farina;
  • latte q.b.;
  • noce moscata;
  • sale;

Preparazione:

Far sciogliere il burro nel pentolino, quindi aggiungervi il latte (io sinceramente vado ad occhio, comincerei con mezzo bicchiere, ed aggiungerne altro solo se vedete che la crema è troppo densa).

Fate passare qualche secondo, quindi aggiungete poco alla volta la farina, mescolando lentamente. Basteranno pochi minuti, schiacciando gli eventuali grumetti sul bordo con il cucchiaio di legno, durante i quali la besciamella potrebbe cominciare a bollire, il che significherebbe che è il caso di toglierla dal fuoco!

N.B.:Se dovesse risultare troppo densa, non dimenticate di aggiungere un pò di latte!

Aggiungete la noce moscata se volete, e il sale (io ne metto poco, perchè mi piace delicata e sciapa, in genere mi piace usarla come ingrediente per contrastare sapori più decisi), amalgamare tutto e ….. ok ok, io la lecco in genere, ma potete anche cominciare ad usarla sui vostri piatti! =)

Salse : Topping al Caramello

Ingredienti:

  • 200 gr di zucchero;
  • 100 ml di acqua;

Preparazione:

Portare a scioglimento lo zucchero, in un pentolino dal fondo abbastanza alto. Dopo una decina di minuti, noterete che lo zucchero comincia a sciogliersi e diventare liquida, man mano che il tempo passa prenderà un colore sempre più scuro. Non appena si sarà sciolto tutto lo zucchero ed avrà preso una leggera colorazione marroncina, versatevi dentro l’acqua (attenzione agli schizzi) e mescolate velocemente, noterete che il caramello acquisterà una colorazione ancora più scura (tanto più è scura, tanto più avrà un sapore amarognolo e caratteristico).

Togliete dal fuoco e utilizzate come topping solo dopo il totale raffreddamento (onde evitare che diventi duro)!

Salse: crema di fagioli messicani

Salve!

Questo è il mio periodo etnico in cucina, e lo sfrutto prima che si faccia troppo tardi! =)

In abbinamento alla Guacamole e alle Fajitas, ho voluto provare anche a cucinare i buonissimi fagioli neri tipici della cultura messicana, che ho trovato in offerta al supermercato qualche giorno fa!

Così ho sbirciato in giro per il web, ed ho elaborato la ricetta.

Ingredienti:

  • 1-2 spicchi d’aglio;
  • 1/2 cipolla o uno scalogno;
  • 100 gr di burro;
  • 250 gr di fagioli neri;
  • 1/2 cucchiaino di coriandolo e 1/2 di cumino, sale e pepe.

N.B. prima di procedere alla cottura, ricordate di lasciare i fagioli almeno 10 ore in ammollo!!!

Preparazione:

Scolare e sciacquare i fagioli neri, quindi metterli in una pentola abbastanza capiente con tutto gli ingredienti sopra descritti e farli rosolare per 5 minuti.

Coprire quindi il tutto con acqua calda e lasciar cuocere per un’ora e mezza circa, o comunque finchè i fagioli non saranno sufficientemente morbidi (aggiungere acqua calda se necessario durante la cottura). Quando i fagioli avranno raggiunto la giusta cottura, spegnere il fuoco e frullarli con un frullatore ad immersione, cercando di creare una cremina densa e compatta. Non vi preoccupate se qualche fagiolo dovesse rimanere “intatto”, la crema sarà ancora più buona e piacevole!

Ecco il risultato!

Salse : Crema di Fagioli

Salse : Crema di Fagioli

Questo è il trio “Guacamole, salsa chilli e Frijoles Refritos che ho portato in tavola come antipasto delle Fajitas!

Salse: Guacamole

Salve a tutti!

Torno in auge con una salsetta piuttosto messicana, prendendo spunto da diverse ricette “Made in Mex”. Il tentativo nasce ovviamente a causa del mio golosissimo ometto, che prima del concerto di Renato Zero ha voluto festeggiare con un “piattino leggero”. Quindi abbiamo provato la cucina messicana dedicandoci (eh si, stavolta è stato di aiuto anche lui) alla creazione di Fajitos di carne con salsa Guacamole. Ecco quindi a voi la prima creaturina, ossia la salsa Guacamole.

Premetto che non tutti potrebbero a prima vista apprezzare questo piatto, in quanto necessita di ingredienti (Avocado in primis) che non sempre vengono amati dai palati italiani. Però, assicuro, se è piaciuto al mio lui, attaccatissimo alle tradizioni italiane, può piacere a chiunque.

La Salsa Guacamole si usa per amalgamare e in qualche modo ammorbidire il sapore forte della carne usata per i Fajitos, ed il sapore delicato si accompagna perfettamente anche con i famosissimi Tacos (per cui prediligo comunque la salsa piccante, che sarà presto una nuova sfida culinaria per la sottoscritta). Ad ogni modo, può essere tenuta da parte per 3-4 giorni.

Ingredienti:

  • 1 Avocado maturo;
  • 1/2 Lime;
  • 1 pomodoro maturo;
  • Peperoncino q.b. (possibilmente i tipici Jalapenos);
  • Aglio e 1/2 cipolla;
  • Coriandolo;
  • Sale e pepe.
  • A SCELTA: 1/2 cetriolo, radicchio.

Preparazione:

La preparazione è veramente semplice. Innanzitutto tagliare a cubetti il pomodoro, tritare quanto più possibile aglio e cipolla, aggiungervi il coriandolo e il peperoncino, quindi spremere il Lime (personalmente non ho aggiunto cetriolo e radicchio, ma voi provateci pure!), e abbondante pepe quindi lasciare il composto da parte.

A questo punto abbiamo due possibilità:

  1. Schiacciare l’intero avocado fino a renderlo quanto più cremoso possibile.
  2. Schiacciare mezzo avocado fino a renderlo quanto più cremoso possibile e tagliare l’altra metà a cubetti, in modo da creare un contrasto al palato.

Io personalmente ho scelto la prima opzione, in quanto credo che i cubetti di avocado (dato il sapore particolare del frutto) in bocca possano essere troppo forti per dei palati “difficili” da convertire a nuovi sapori…

Quindi, una volta schiacciato l’avocado, unirlo al suddetto composto (che prende il nome di “pico de gallo” in spagnolo e di “rooster’s beak” in inglese), salare quanto basta e lasciare a riposo per una ventina di minuti.

Il composto va “spalmato” sulle tortillas di mais che andranno usate per la preparazione delle Fajitas.

Vi posto una foto!

Salsa Guagamole